Le principali differenze tra granito e porfido per il giardino

1/7 – Introduzione

Porfido e granito sono due materiali da costruzione estremamente resistenti e adatti per esempio alla pavimentazione di spazi esposti alle intemperie, anche se si adattano bene anche all’arredamento di interni. Si tratta di due pietre naturali durissime e molto apprezzate dagli architetti, che presentano similitudini e differenze. Vediamo le principali differenze tra granito e porfido per il giardino.

2/7 – Differenze petrografiche

Il granito è una roccia ignea intrusiva, ossia si tratta di materiale fuso che è stato iniettato a pressione in una fessura della crosta terrestre ed è solidificato molto velocemente. Il porfido invece è una roccia magmatica acida e presenta una struttura più omogenea. Ambedue i materiali quindi derivano da pietra fusa questo li rende molto compatti. All’apparenza si tratta di due materiali piuttosto simili ma osservandoli da vicino il granito presenta una palese struttura cristallina a zone, mentre il porfido è molto più omogeneo.

3/7 – Differenze di impiego

Il granito si trova spessissimo tagliato in tavole anche relativamente sottili e lucidate in superficie, spesso dopo essere state trattate con resina per renderle più resistenti all’usura. Si solito si usa per la copertura finale, così come per la realizzazione di tavolini e pavimentazioni a lastre anche piuttosto larghe. Il porfido, a causa della sua struttura tende ad essere più difficile da tagliare in tavole perfettamente lisce e si preferisce lasciarlo più grezzo specie per parti calpestabili, sia in lastre che in cunei, che si usano per la pavimentazione delle zone pedonali delle nostre città da moltissimo tempo.

4/7 – Differenze cromatiche

Il granito è disponibile in una gamma di colori ampissima che vanno dal sale e pepe fino all’azzurro intenso, con costi che salgono di parecchio quando si esce dai tipi più diffusi, mentre il porfido presenta una gamma sostanzialmente limitata ai toni del ruggine e del sale e pepe nel caso del porfido quarzifero.

5/7 – Differenze di lavorabilità

Il porfido si riduce bene a dadi, e questo è il suo impiego più diffuso, mentre il granito sotto una certa taglia tende a scheggiarsi, per questo si cerca di evitare di realizzare i famosi “sampietrini” con questo materiale. La durezza del porfido spesso è superiore a quella del granito e quindi gli spigoli vivi si mantengono meglio anche in pavimentazioni per le quali è previsto un assestamento continuo.

6/7 – Differenze di incollabilità

Sia porfido che granito si possono attaccare usando collanti per edilizia di varia natura. La superficie scabrosa del porfido permette in incollaggio più sicuro rispetto al granito, quindi se si desidera per esempio realizzare la parte superiore di un muretto con uno di questi materiali, se si sceglie il porfido si usa un collante, per il granito servono invece le viti.

7/7 – Diffeenze di resistenza

Il granito si presta bene ad essere calpestato sia da lucido che da grezzo, anche se si opta quasi sempre per la prima versione. Il porfido per converso s presta ad essere calpestato se non è stato lucidato, perché la lavorazione superficie tende a durare poco su questo materiale a causa della forma bruta della sua struttura cristallina che è difficile da riportare ad uno stato liscio senza doverla ritoccare di continuo.

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