Come togliere la muffa dalle pareti esterne

1/8 – Introduzione

La muffa è un cattivo nemico per la salute delle case. Si insinua ovunque e segue linee d’umidità che non sospetteremmo neanche potessero esistere. Se la muffa inizia a stabilirsi in un muro, è difficile da estirpare perché prima o poi finirà per riaffacciarsi, una volta che l’effetto dei trattamenti abbia perduto grinta. I muri esterni purtroppo sono sempre esposti ad un ambiente congeniale allo sviluppo delle muffe, perché la pioggia vi batte sopra e spesso si trovano in posizioni in ombra, ideali per lo sviluppo di questa creatura infida che predilige gli ambienti non esposti al sole. Quando il muro dovesse cominciare a presentare segni di presenza di muffe nerastre o peggio ancora rosse, è il caso di passare all’azione e rimuovere completamente questa minaccia prima che invada l’intera facciata ed entri persino dentro casa. Vediamo quindi come togliere la muffa dalla pareti esterne.

2/8 Occorrente

  • Acqua
  • Candeggina
  • Un pennello
  • Un tubo di gomma attaccato ad un rubinetto
  • Un’idropulitrice
  • Vernice antitraspirante

3/8 – Individuare la causa primaria

Per prima cosa dovete individuare la fonte della muffa. Le condizioni primarie per l’insorgere di queste putrescenze sono le zone d’ombra o dove il sole non batte direttamente. Se possibile quindi, devono essere rimossi gli ostacoli che impediscono alla luce di raggiungere il muro, come per esempio cataste di legna o cose ammucchiate oppure persino siepi. Una volta riportata all’aria la parete si deve bagnarla abbondantemente con acqua, in modo da renderla leggermente porosa.

4/8 – Usare la candeggina

Dopo aver bagnato il muro bisogna preparare una soluzione di tre parti di acqua e una di candeggina e passarla sulla parte coperta di muffa del muro usando un grosso pennello o una spazzola, lasciando agire il tutto finché non si vede che inizia ad asciugare, tenendo conto che più grande è il pennello utilizzato e meno tempo si impiegherà nello stendere il disinfettante. La candeggina contiene cloro che tossico per la maggior parte degli esseri viventi ed in particolare per i funghi e le muffe. Questo trattamento dovrebbe riuscire ad uccidere tutte le parti aeree delle muffe, che sono quelle che vediamo poi ad occhio nudo.

5/8 – Rimuovere la candeggina

Quando la candeggina avrà iniziato ad asciugare, prendiamo una sistola o meglio ancora un’idropulitrice ed aiutandoci con uno spazzolone passiamo a sfregare in maniera energica la superficie trattata per eliminare eventuali spore rimaste attaccate che potrebbero aver resistito all’azione disinfettante della varechina ed essere pronte a rifiorire in pochi giorni. Purtroppo questo trattamento piuttosto energico è deleterio per la tintura della parete che probabilmente subirà dei danni.

6/8 – Tinteggiare la parete

Dopo aver lasciato asciugare conviene tinteggiare l’intera parete in quanto durante la formazione della muffa e poi per via del trattamento si perde il colore, quindi per questioni estetiche si ricorre alla verniciatura. La cosa migliore da fare è optare per una vernice antivegetativa e antitraspirante in modo da limitare le infiltrazioni e prevenire la formazione della muffa. Si consiglia di eseguire almeno una volta l’anno un trattamento con questa vernice se la casa si trova in un’area con clima umido e piovoso, soprattutto sotto ai portici. In ogni caso è utile spruzzare una soluzione di candeggina al 10% all’inizio dell’autunno per prevenire l’attacco della muffa con la stagione umida.

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8/8 Consigli

  • Non lasciate che la muffa si allarghi, agite subito per estirparla

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