Come rimuovere la resina epossidica

1/7 – Introduzione

Le resine sono sostanze molto utilizzate in diversi campi d’applicazione, e svolgono un ruolo piuttosto importante nella riparazione di diversi oggetti, o anche nella costruzione, in base alle esigenze del caso.
Sempre più spesso, sia nel campo dell’edilizia che in quello del restauro, si fa uso di prodotti innovativi. La resina riveste i pavimenti domestici e lavorativi, di molti alloggi moderni. Quella epossidica si utilizza in campo nautico, nella riparazione di imbarcazioni di ogni tipo. Per rimuovere questo ingrediente dal legno, dal metallo o dalla plastica, bisogna prendere le dovute precauzioni. Come sempre una corretta informazione facilita l’operazione e ne previene i danni. In questa guida vedremo come rimuovere la resina epossidica da diverse superfici, attraverso pochi e semplici passaggi daremo utili consigli in merito.

2/7 Occorrente

  • Resina Epossidica da rimuovere.
  • Occhiali protettivi.
  • Abiti aderenti che ricoprono tutta la pelle del corpo.
  • Guanti resistenti agli acidi con polsino alto.
  • Acetone o un altro tipo di diluente.
  • Pistola termica o saldatore.
  • Spatola e spray refrigerante.
  • Gas liquido e trielina per zone più estese.

3/7 – Rimozione facile ad alte temperature

Con la premessa che la sostanza in questione è altamente tossica per gli occhi, assolutamente inserire degli occhiali protettivi che non lasciano passare l’aria al loro interno e dei guanti di gomma. È complessa la rimozione della resina epossidica se il processo di indurimento è già avvenuto. Per questo portare il materiale a temperature elevate può essere un ottimo escamotage! La temperatura di fusione della resina è a circa 93° e si può facilmente raggiungere con una pistola scaldante (banalmente chiamato phon) oppure in alternativa un saldatore. Non bisogna cercare di scaldate tutto la resina che si ha davanti, poiché è complesso mantenere lo stesso calore in ogni parte, onde per cui sarebbe appropriato e vantaggioso scaldare porzioni di 5-8 cm alla volta togliendola infine poco a poco. Per la rimozione si consiglia un raschietto od una spatola, ma attenzione alla velocità con cui si va poi a raschiare, si potrebbe rovinare la superficie interessata. Alcune parti potrebbero rimanere comunque attaccate per via del decremento della temperatura, basta riscaldare nuovamente la zona interessata e continuare delicatamente a raschiare poco a poco.

4/7 – Consigli pratici per la rimozione

Se non ci fidiamo di questi consigli, andiamo da un ferramenta e compriamo il diluente adatto. L’importante è non procedere nell’incertezza. C’è il rischio di rovinare una cassettiera, un vinile o qualsiasi altro accessorio. Utilizziamo una pistola termica per scioglierla o un saldatore. Teniamo conto che le alte temperature rovinano gli arredi. Spostiamo la pistola. Non teniamola fissa in un punto per più di 60 secondi. Dopo con una spatola, ripuliamo l’oggetto in questione. Stiamo attenti a non provocare graffi premendo con forza lo strumento tagliente. Spruzziamo un refrigerante per abbassare il calore e facilitare la rottura. Buttiamo nei servizi igienici le rimanenze del lavoro terminato. Esistono anche dei prodotti specifici ammorbidenti per la resina epossidica e possono essere facilmente reperibili ed acquistabili presso ferramenta o negozi di bricolage (bisogna però sceglierlo accuratamente poiché agenti ossidanti esposti ad elevato calore possono prendere fuoco e scaturite un incendio). Una volta acquistato basterà spruzzare il prodotto sulla resina per l’ammorbidimento per poi raschiare con la solita spatolina o raschietto. Solitamente prima che lo spray entri in azione bisognerà attendere circa un ora.

5/7 – Come rimuoverla dal pavimento

Per eliminare l’elemento dal pavimento, c’è bisogno di una miscela di acido solforico e tetracloruro di carbonio. Apriamo la porta per far passare l’aria. In questi casi, in base alla dimensione della stanza, si consiglia l’intervento di persone esperte. Con un tubo d’acqua, si inumidisce l’intera pavimentazione. Dopodiché si agisce con un pennello a manico lungo. Si lascia passare, un tempo sufficiente che può variare, in base alle condizioni atmosferiche del luogo. Si neutralizza l’acido con il bicarbonato di sodio. Con il solito tubo, si spruzza l’acqua, fino a togliere i residui rimasti. In alternativa, si preferisce l’impiego di un cannello con bombola a gas liquido, per bruciare la resina ed eliminare con la trielina i resti. La Resina Epossidica è in grado di recuperare anche le travi ammalorate.
Rimuovere la resina epossidica è un’operazione piuttosto semplice ma che richiede le dovute precauzioni, trattandosi di materiale chimico. Se non avete mai avuto a che fare con questo materiale e non sapete esattamente come muovervi allora seguite le istruzioni di questa guida, riuscirete a rimuoverla dalle superfici che vorrete, velocemente e senza troppo sforzo. Ricordatevi sempre di stare attenti e seguire alcune norme di sicurezza per evitare spiacevoli situazioni. Vi auguro quindi buon lavoro.
Alla prossima.

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7/7 Consigli

  • Prendere ogni tipo di precauzione se decidiamo di agire da soli.
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