Come intervenire su un sifone in plastica detto a bicchiere

1/6 – Introduzione

Lo scarico intasato è un po’ il problema di tutti e, nonostante proviamo continuamente i prodotti tanto consigliati in televisione, l’inconveniente torna immancabilmente. Inoltre il nostro è un sifone in plastica detto a bicchiere che generalmente troviamo o sotto il lavello, quindi facilmente otturabile per i residui di cibo che giornalmente si ritrovano nei piatti che laviamo, o sotto il lavabo che si intasa con i capelli quando ci pettiniamo. Come intervenire? Niente paura. Bastano 3 semplici mosse per risolvere la questione: capire la causa, risolvere il problema, evitare che si ripresenti. Questa semplice guida ci spiegherà come intervenire su un sifone in plastica detto a bicchiere.

2/6 Occorrente

  • sifone in plastica a bicchiere
  • panno umido
  • fili
  • bacinella o secchio
  • nastro teflon
  • retina

3/6

Innanzitutto il sifone detto a bicchiere è quello più comune in cucina ed in bagno. Il nome si riferisce alla parte inferiore che fa la funzione di sifone e che è chiamata appunto “a bicchiere”. È qui che si accumulano i residui. Quali sono le cause? Nel lavabo del bagno immancabilmente si accumulano i capelli. Questi formano un intasamento sia da soli sia impastandosi al sapone usato per lavarsi. Inoltre, se i capelli formano una sorta di rete, qualunque cosa cada nel lavello (pinzette, filo interdentale) rimarrà impigliato contribuendo ad aggravare l’intasamento. In cucina si tratta di residui alimentari o pezzetti di plastica o carta. La buona notizia è che questo sifone si può facilmente svitare, con qualche accorgimento, a mano. Evitiamo dunque se possibile l’intervento di un idraulico e vediamo come fare!

4/6

È consigliabile evitare assolutamente di usare prodotti chimici. Vero è che momentaneamente il prodotto può sciogliere il residuo, ma se non si liberano le vie e soprattutto si impara a non ostruirle nuovamente, l’uso ripetuto di questi agenti chimici sarà del tutto superfluo. La prima cosa da fare è posizionare uno straccio al di sotto del lavandino per evitare imprevisti allagamenti o anche macchie a terra. Sopra lo straccio e sotto il lavello poggiamo un catino o un secchio. A questo punto svitiamo il sifone (cioè il cosiddetto bicchiere) con una mano, tenendo ben saldo con l’altra il resto del sifone. L’ostruzione, dopo aver tolto e svuotato il bicchiere, dovrebbe risolversi immediatamente. Infatti è proprio lì che si accumulano i detriti. Tuttavia potrebbe essere necessario aiutarci con un fil di ferro per togliere dal sifone ogni eventuale residuo rimasto.

5/6

Ma come evitare che l’otturazione si ripresenti? Con qualche semplice buona norma. Innanzitutto cerchiamo di evitare i saponi in polvere (ad esempio se abbiamo l’abitudine di lavare qualche indumento nel lavandino). Il sapone in polvere per definizione lascia residui granulosi che, a lungo andare formano tappi (e si impastano con i capelli). Evitiamo poi in ogni modo di scaricare nel lavandino olio o grasso. A parte il fatto che queste sostanze andrebbero smaltite separatamente, possono intasare i tubi. Un ultimo consiglio è quello di posizionare nella piletta del lavello e del lavandino una retina, per evitare che capelli e altri residui vadano a finire nel sifone otturandolo.

6/6 Guarda il video

Riproduzione riservata