Come aumentare il pH della piscina

1/5 – Introduzione

Se nel vostro giardino avete installato una piscina del tipo esterno o interrato, tra i vari interventi di manutenzione ordinaria è importante sottolineare che merita una certa accortezza la misurazione del Ph che deve essere neutro. Tale condizione permette di avere un’acqua con il giusto grado di acidità e quindi limpida e disinfettata, anziché verdastra e con tanti batteri nocivi alla pelle. In riferimento a ciò, ecco una guida con alcuni consigli su come aumentare il Ph della piscina.

2/5 Occorrente

  • Sodio carbonato granulare
  • Tester per Ph

3/5 – Riconoscere i corretti valori del Ph

La prima cosa da fare è riconoscere i corretti valori del Ph dell’acqua di una piscina, per cui quello neutro è compreso tra 7 e 7,6. Su una scala da 1 a 14 la misura perfetta è 7.4, da 0 a 6 il Ph è decisamente acido mentre tra 7,8 -14 è definito invece di base. In una piscina se il Ph è troppo alto bisogna abbassarlo, e per eseguire questa operazione ci sono due tipi di regolatori: Ph+ e Ph-. Nel caso di un Ph troppo alto, verrà utilizzato quello in forma liquida o in polvere, che in entrambi i casi è a base di sodio carbonato granulare. La sostanza deve essere tuttavia maneggiata con cura (usando guanti ed occhiali) e ben diluita in un secchio. Premesso ciò l’effetto è immediato, ma è meglio attendere 5 o 6 ore prima di eseguire un nuovo test. Se la dose è risultata insufficiente, bisogna ripetere l’operazione fino a raggiungere il Ph neutro ideale.

4/5 – Depositare il liquido in prossimità delle condotte

Quando il Ph della piscina a seguito del test è troppo basso e piuttosto lontano dal neutro, è necessario aumentarlo. Anche in questo caso provoca le stesse conseguenze spiacevoli per il corpo umano e per il materiale di filtrazione che può subire danni seri, con un conseguente esborso economico per le eventuali riparazioni o la sostituzione degli apparati. Prima di tutto, va detto che se riuscite a misurare il Ph ogni giorno potrete conseguire immediatamente il risultato, ed in presenza di uno troppo basso il consiglio è di depositare il prodotto in prossimità delle condotte di filtrazione. Alcuni esperti del settore sostengono infatti che tale accortezza nella distribuzione del liquido per far aumentare il Ph, riesce a rendere più omogenea tutta l’acqua della piscina. Un altro consiglio in merito è di non fare il bagno fin quando il Ph non si stabilizza sul valore neutro, in modo da scongiurare irritazioni cutanee ed occhi arrossati. Il test può essere effettuato in tre modi ovvero con uno strumento digitale (consigliato), con la classica cartina di tornasole o anche con la provetta che in genere si usa per misurare il Ph di un acquario tropicale.

5/5 – Installare una doccia sulla piscina

Una volta che siete riusciti a stabilizzare il livello del Ph portandolo da basso ad alto e rientrando quindi nei parametri giusti (neutro), per mantenerlo in questo stato ottimale vi conviene aggiungere sui bordi della piscina una doccia. Tale strumento si rivela adatto per evitare che il sudore corporeo possa renderne acida l’acqua, ma anche per garantire una maggiore pulizia specie se si tratta di una struttura molto grande e ad uso promiscuo.

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