Canne fumarie: caratteristiche, dimensioni e normative

1/5 – Introduzione

La canna fumaria è un condotto in metallo, in ceramica o in mattoni, che va dal focolare alla cima di un camino per espellere i gas di scarico e i detriti fuori dal camino. La canna fumaria è efficace perché sfrutta l’effetto che si verifica quando c’è una notevole differenza di temperatura tra le estremità interne ed esterne della canna stessa. Questo fa sì che fumo e cenere vengano aspirati verso l’esterno, avendo un peso minore rispetto dell’aria. La canna fumaria ha come scopo secondario quello di permettere all’aria fresca di entrare in essa, prevenendo eventuali incendi; in cima alla canna, infatti vi è un dispositivo smorzatore a leva, che può essere aperto per permettere all’aria fresca di entrare quando il camino è acceso. La leva può essere chiusa per evitare che l’aria fredda entri in casa quando il camino è spento. Ma ora vediamo quali sono le caratteristiche, le dimensioni e le normative delle canne fumarie.

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In linea di massima, so distinguono tre tipologie di canne fumarie: quelle in argilla, in metallo e in cemento. Le canne in argilla sono tra le più popolari ed economicamente più convenienti, ma richiedono manutenzione e non sono adatte per i camini a gas. Quelle in metallo possono essere in acciaio inox o in alluminio, sono particolarmente resistenti ma che richiedono un buon isolamento. In riguardo alle canne fumarie quelle in cemento, si può dire che sono realizzate specificamente per camini, data la loro particolare resistenza alle alte temperature ed alla notevole efficienza. Sono anche, però, tra le più costose.

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È altrettante essenziale distinguere le dimensioni della canna fumaria, da cui deriva il corretto funzionamento della stessa in tutte le condizioni climatiche. I principali parametri di cui tener conto per scegliere la giusta dimensione sono: la temperatura dei fumi, l’altezza della canna e l’isolamento termico del camino. In questo contesto è molto importante anche il comignolo; ne esistono di vari tipi, ma quello a vento ha il vantaggio di favorire e stimolare il tiraggio di una canna a parità di dimensioni.

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Quanto alla normativa che disciplina la canna fumaria, c’è il DPR 412/1993 e l’art. 34 del DL 179/2012, nonché la direttiva UNI 7129. Il DPR 412 ha previsto l’obbligo di portare la canna fumaria sul tetto di un edificio nei casi seguenti: installazione di nuovi impianti, ristrutturazione di impianti condominiali, ristrutturazione di impianti centralizzati, distacco di un impianto da quello centralizzato, conversione di un impianto condominiale in una serie di impianti autonomi. Negli altri casi, la canna può fuoriuscire dalla parete rispettando le indicazioni della direttiva UNI 7129, che fornisce le informazioni sulle distanze da rispettare rispetto a porte, finestre e balconi. L’art. 34 comma 53 prevede, invece, che gli edifici costituiti da più unità immobiliari devono essere collegati a canne fumarie con dispositivo di sblocco sopra il tetto dello stabile.

5/5 Consigli

  • Prima di installare una canna fumaria è opportuno consultare un esperto del settore. Anche in fase d’acquisto è consigliabile chiedere sempre una certificazione di qualità della canna fumaria.
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