Animali domestici e condominio: cosa dice la legge

1/7 – Introduzione

Attualmente, la maggior parte degli animali domestici vive e convive con i loro proprietari o proprietari, condividendo lo spazio in cui vivono, come un altro membro del nucleo familiare.
Tra gli obblighi dei proprietari di questi animali è quello di evitare o minimizzare il disagio che gli animali possono causare ai vicini.
In questo articolo analizzeremo diversi scenari in cui gli animali potrebbero essere causa di conflitto nelle relazioni di vicinato, all’interno del regime di proprietà orizzontale, che richiede la combinazione del diritto singolare ed esclusivo di proprietà in uno spazio sufficientemente delimitato e suscettibile di sfruttamento. Indipendente e in comproprietà che ricade su elementi e spazi comuni. Ecco dunque cosa dice la legge nel condominio per gli animali domestici.

2/7 Occorrente

  • Manuale di condominio
  • Computer
  • Connessione Internet

3/7 – La legge 49/1960 del 21 luglio

La legge 49/1960 del 21 luglio, di proprietà orizzontale, (BOE, 176, del 23.7.1960), di seguito LPH, nella sua dichiarazione esplicativa dice “che il regime di proprietà orizzontale è stato provato a configurare con criteri Inspirando nei rapporti di vicinato, cercando di dettare regole volte a garantire che l’esercizio del proprio diritto non si traduca in danno per gli altri o minando il tutto, al fine di stabilire le basi della convivenza normale e pacifica .
La suddetta legge avverte anche che ” i diritti di godimento tendono ad attribuire al proprietario le massime possibilità di utilizzo, con il limite rappresentato sia dal concorso dei diritti della stessa classe degli altri sia dall’interesse generale”.

4/7 – Lo Statuto della Comunità dei Proprietari

L’estensione del godimento del diritto è limitata dai limiti specifici che sono imposti nella sede del regime di proprietà orizzontale: normalità, salute, conforto e non pericolosità.
Analizziamo, quindi, senza ulteriori indugi le diverse ipotesi in cui gli animali, il loro possesso, possono modificare le relazioni di vicinato nel regime commentato.
Possiamo constatare che lo Statuto della Comunità dei Proprietari non contiene alcuna prescrizione a tale riguardo, o che manca di Statuti che lo regolano, il che non è essenziale per la vita legale della Comunità.

5/7 – Le dichiarazioni giudiziarie

In linea di principio, possiamo affermare che non vi è alcun precetto giuridico nella legge, che proibisce espressamente o si oppone alla decisione di un vicino di casa, come proprietario o inquilino, di avere un cane o qualsiasi altro animale domestico, con la condizione che detto divieto sia espressamente incluso negli statuti della Comunità. La cosa diversa è che gli animali causano disagio o danneggiano la fattoria, come vedremo in seguito.

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7/7 Consigli

  • Nei paesi del nostro ambiente, ci sono alcune dichiarazioni giudiziarie in cui è ammissibile l’inserimento nella regolamentazione del regime interno di una clausola di divieto di possesso di animali, essendo lo scopo del divieto agli animali che potevano causare disagio ai vicini.

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