10 errori da non fare nell’illuminazione di un open space

1/11 – Introduzione

L’illuminazione è un elemento essenziale per il comfort ed una corretta abitabilità di ogni ambiente. La luce sta diventando poi sempre più anche un elemento di arte e design di interni, che si associa quindi alla stessa attenzione per l’ideazione dei locali e la scelta degli arredi. Per quanto riguarda poi ambienti che richiedono più attenzione nella progettazione, come nel caso dell’open space, è davvero molto semplice sbagliare e rendere un posto troppo freddo in stile industriale piuttosto che in un posto caldo ed accogliente. Vediamo insieme i 10 errori da non fare nell’illuminazione di un open space, in modo da attuarne a pieno le potenzialità di comfort e vivibilità.

2/11 – Non indicare gli obiettivi

Per scegliere l’illuminazione più corretta per il proprio ambiente, bisogna dapprima chiedersi quale sia l’obiettivo che si vuole realizzare e la priorità delle varie necessità in gioco. Ad esempio regolandosi sull’utilizzo che si fa dell’open space e delle persone che ci vivono. Pertanto, è consigliabile posizionare delle luci bianche ed alte nelle zone di lettura o del salotto, attraversi delle lampade a stelo lungo. Per la zona cucina invece è consigliabile puntare la luce in direzione opposta, ovvero dall’alto verso il basso.

3/11 – Non progettare

Uno degli errori più comuni nell’installazione di illuminazione è appunto quella di acquista ed installare apparecchiature senza progettare l’intera linea di illuminazione dell’open space. Per fare tutto il progetto, bisogna partite dall’indicare sulla piantina le varie zone della casa, come la zona living o l’angolo cucina. Per ognuna di queste zone e lo spazio a loro adibito, sarà poi necessario scegliere dove collocare la fonte di luce e la tipologia di apparecchiatura da installare. Ci si può aiutare con una piantina dell’open space, in modo da appuntare tutto in dettaglio.

4/11 – Creare distacchi

L’open space è molto più difficile da illuminare, appunto per la sua mancanza di spazi delimitati e di muri divisori. Per tale motivo bisogna prestare molta attenzione a creare un’illuminazione senza distacchi tra le varie zone living dell’open space. Un consiglio è quello di non illuminare direttamente le zone di confine tra un’area e l’altra del locale, ma piuttosto creare delle zone sfumate per permettere agli occhi di abituarsi da uno spazio ad un altro. In alternativa si possono utilizzare dei led regolabili in prossimità di tali passaggi o in punti in cui la conformazione degli ambienti cambia.

5/11 – Dimenticare la luce naturale

Durante la progettazione dell’illuminazione di un’open space non bisogna dimenticare la luce naturale e come questa muti durante il giorno nelle varie zone, così da adeguare l’illuminazione il più possibile ad un contesto di naturalezza e benessere. Per operare al meglio l’unione senza distacchi tra luce naturale è artificiale, risulta più idoneo utilizzare dei led. Inoltre vi sono luci intelligenti capaci di adattarsi alla luce naturale ed ai suoi cambiamenti durante tutta la giornata. Per un’alternativa più semplice, la chiave potrebbe essere quella di prediligere l’applicazione di lampade e luci a discesa solo nei punti più nascosti da elementi architettonici, oppure nei punti più distanti dalle finestre.

6/11 – Non differenziare le fonti

Negli open space è d’obbligo non utilizzare un’unica sorgente di luce. Appunto perché gli spazi sono molto ampi e variegati, è più indicato differenziare le fonti di luce sia per altezza, colore ed intensità. In questo modo l’effetto sarà non solo di grande comfort, ma anche molto bello dal punto di vista estetico. Le nuove soluzioni di illumino-tecnica sono infatti sempre più orientate al design unito all’attenzione alle caratteristiche tecniche dei corpi illuminanti che vengono adoperati.

7/11 – Non disporre in base all’utilizzo

La scelta del materiale di illuminazione deve essere fatto tenendo sempre d’occhio la finalità di un dato spazio. Ad esempio per la zona lettura deve essere scelto un voltaggio superiore a quella living. Lo stesso può dirsi della zona cucina, in cui sono da preferire potenze maggiori e a prevalenza di luce bianca. Sempre in ottica di progettazione, quindi, è necessario prendere ogni decisione sull’illuminazione unendo la funzionalità al gusto estetico.

8/11 – Usare troppi lampadari

Sarebbe consigliabile utilizzare uno o al massimo due lampadari in un open space, altrimenti si corre il rischio di pasticciare troppo tra stili e colori. Meglio alternare altezza e forme per un effetto di illuminazione più gradevole anche dal punto di vista estetico. Inoltre il cono di luce creato dai lampadari dall’alto verso il basso non va bene in tutti gli ambienti. Meglio conservare un lampadario per la zona ad esempio living o cucina, ma non ad esempio per la zona di studio o lavoro. Il comfort degli ambienti ed una buona visione devono sempre essere tenuti a mente.

9/11 – Non differenziare i colori

Bisogna sempre tenere a mente i diversi colori dei fasci di luce dell’illuminazione domestica, altrimenti si creano dei brutti contrasti che non permettono neanche di avere una corretta visione e comfort nella vivibilità dello spazio. Controllate quindi sempre che vi siano colori simili vicini, senza grandi contrasti immediati. La regola base è quella di non utilizzare luci calde e fredde in contrasto tra loro, ma bisogna seguire una linea unica per non infastidire gli occhi ed avere un buon effetto anche in termini estetici.

10/11 – Non considerare il colore circostante

Per la scelta dell’illuminazione è imprescindibile valutare anche il colore delle pareti e di eventuali decorazioni, quali ad esempio la carta da parati. Non è possibile scegliere infatti l’illuminazione senza considerare l’effetto che si avrà sulle pareti circostanti. Se infatti le stanza ricevono poca luce, l’illuminazione dovrà essere più forte in caso di colori scuri o tappezzerie alle pareti. Al contrario, vicino a fonti di luce quali le finestre, sarà possibile giocare di più con luci calde e colori delle pareti più intensi.

11/11 – Non osare

Un errore che si può compiere è quello di non osare o sperimentare con l’illuminazione. Gli open space sono per antonomasia dei luoghi in cui provare di più a giocare con stili e colori, quindi è bene seguire delle regole di base ma senza farsi ingabbiare da esse come dogmi. Un esempio è quello di adoperare anche elementi murari ed architettonici per giocare ancor più più con la luce e gli arredi. Un esempio può essere quello di creare dei controsoffitti con delle rientranze nel cartongesso, inserendo così dei led che diano un buon effetto di luce e di design.

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