Come riconoscere un corallo vero da quello falso e come lucidarlo

1/6 – Introduzione

I coralli sono definiti scientificamente Antozoi, e sono dei piccoli polipi che organizzati in colonie (barriere coralline) producono carbonato di calcio. Questa sostanza permette di dare struttura alla colonia. Tuttavia, gli oggetti di corallo sono molto amati dalle donne di tutto il mondo per il loro fascino paragonabile a veri e propri gioielli. I falsari sono diventati molto abili nel contraffarli, per cui bisogna avere un occhio esperto per riconoscere un corallo vero da quello falso. I passi a seguire vi forniranno degli utili consigli, su come riconoscere un corallo vero da quello falso e nel contempo cosa usare per lucidarlo.

2/6 Occorrente

  • Panno morbido
  • Cera liquida
  • Pasta abrasiva
  • Bicarbonato di sodio

3/6 – Verificare la struttura del corallo

Quando vi viene proposto un oggetto di corallo ad un prezzo stracciato diffidate, poiché vuol dire che c’è sicuramente un inganno. È consigliabile riflettere bene, e non prendere decisioni sbagliate e, soprattutto azzardate. Infatti, il rapporto qualità-prezzo è indispensabile. Il momento in cui viene proposto un oggetto di altissima qualità ma abbastanza economico, bisogna diffidare in quanto la truffa è dietro l’angolo. Premesso ciò, va sottolineato che il corallo è un organismo vivente per cui è imperfetto in qualsiasi modo si lavora, quindi non bisogna farsi ingannare da uno che non ha difetti. La verifica consiste dunque nel visionare attentamente la struttura del corallo (cabochon) e vedere se è integra, senza alterazioni e se non ci sono le linee concentriche tipiche delle essenze legnose. In questo caso sicuramente si tratta di un corallo non originale.

4/6 – Controllare difetti ed imperfezioni originali

Il corallo non cresce tutto in una sola volta e durante le fasi di pausa produce delle linee che sono concentriche sulla superficie; esse sono ben visibili anche se viene lavorato con cura. Per i coralli originali il controllo accurato è fondamentale per distinguerli dai falsi; infatti, i difetti e le imperfezioni sono più che altro dei pregi per cui quelli maggiormente ricercati (Pelle d’angelo e Moro) presentano delle macchioline chiare che sono caratteristiche della specie e, rappresentano un marchio di qualità e di autenticità. È bene sapere che il corallo teme molto gli agenti chimici come profumi o sudore per cui col tempo si opacizza. Quando indossate un girocollo di corallo, state molto attente a non esagerare con creme e deodoranti. Almeno un paio di volte l’anno va tuttavia lucidato per portarlo allo stato originale. Per eseguire tale operazione in modo corretto, vi rinviamo al passo successivo della presente guida in cui troverete alcuni utili consigli in merito.

5/6 – Optare per della pasta abrasiva

Per lucidare il corallo vi basterà utilizzare un panno di cotone imbevuto di cera liquida che funge da impermeabilizzante, protegge la superficie porosa ed inoltre elimina le scorie che si sono formate. Anche il laccio di sostegno va periodicamente sostituito per evitare un’improvvisa rottura per usura, e lo stesso discorso vale per il gancetto di chiusura che con il tempo potrebbe ossidarsi o assottigliarsi specie se in oro o argento. Se tuttavia il corallo si presenta molto sporco e nelle sue naturali venature ci sono dei evidenti segni nerastri, il consiglio è di lavarlo con uno spazzolino imbevuto in bicarbonato di sodio e poi lucidarlo optando per della pasta abrasiva. Quest’ultima nello specifico la usano gli orafi, e quindi si può trovare nei centri che vendono tali ricambi. La pasta tra l’altro è disponibile di tre gradazioni di granulosità ovvero piccola, media e grande. La prima è sicuramente ideale proprio per i coralli in quanto leggermente abrasiva e non troppo invasiva.

6/6 Consigli

  • diffidate dalle imitazioni e lasciatevi consigliare sempre da persone esperte

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